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 Premiato Cesare Zaccone
 11/07/2010 13.12.46

Premio Internazionale
Eckart Witzigmann a Cesare Giaccone


Cesare Giaccone, chef di Fontanafredda, è stato insignito del Premio Internazionale Eckart Witzigmann “alla carriera”. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato anche al principe Carlo “premio speciale”, agli chef spagnoli Juan Mari ed Elena Arzak “premio per l’alta arte culinaria”, allo chef tedesco Vincent Klink “premio per scienza e media” e all’artista tedesco Dieter Krieg “premio post mortem”.

La laudatio di Cesare Giaccone sarà pronunciata da Enzo Vizzari, curatore della guida I Ristoranti d’Italia (L’Espresso), durante la cerimonia di premiazione, lunedì 12 luglio alle ore 19 nel Neuen Schloss di Stoccarda.

Difficile riassumere in poche righe l’avventura professionale, artistica e umana di Cesare Giaccone. Basti qui ricordare che nacque ad Albaretto Torre (CN) il 22 novembre 1946. I suoi genitori gestivano la locanda Dei Cacciatori. Cesare frequentò la scuola fino alla quarta elementare, poi, all’età di dieci anni, iniziò a lavorare come apprendista muratore. Compiuti i sedici anni, Aurelio Scavino lo portò a lavorare all’hotel-ristorante Sant’Orso di Cogne come aiuto cuoco per la stagione estiva. Il suo apprendistato professionale continuò a Torino, prima al Nuovo Regio di Piazza San Carlo, poi al Caval ’d Bronz. Nel 1969 si sposò e decise di tornare ad Albaretto per proseguire l’attività di famiglia. Nel 1976, grazie a Padre Eligio, si trasferì al Castello di Cozzo Lomellina per aprire un ristorante di altissimo livello. Fu Padre Eligio a presentarlo a importanti chef e giornalisti (primo fra tutti Veronelli, suo grande ammiratore) che lo aiutarono a crescere. Cesare lavorò al Castello di Cozzo Lomellina dal 1976 al 1978. Nell’autunno del 1978 si spostò a Firenze al ristorante Barnino, di proprietà del cantautore Gino Paoli. Quando nel 1981 ritornò al suo ristorante di Albaretto, decise di portare nelle Langhe gli alti standard di cucina acquisiti negli anni precedenti.

L’editore tedesco Willsberger gli dedicò ampio spazio sulla rivista Gourmet e lo presentò ai migliori chef tedeschi e austriaci. In questo modo la piccola trattoria di Albaretto diventò luogo di pellegrinaggio di molti cultori svizzeri, tedeschi e austriaci. A Dicembre del 2008 Cesare fece un altro cambiamento radicale, trasferendosi a Fontanafredda, negli affascinanti locali della Villa Reale, dove tutt’ora propone una cucina stagionale, basata sulla ricerca delle materie prime locali e – per citare le sue stesse parole – «sulle sensazioni che quotidianamente la terra dona».

Cesare Giaccone ed Eckart Witzigmann – il leggendario chef austriaco il cui ristorante Aubergine è stato uno dei primi locali al di fuori della Francia a ricevere le tre stelle Michelin – sono legati da una comune passione e da un’antica stima. Chiamato a commentare la notizia del premio ricevuto, Cesare ha preferito tacere, mostrando con orgoglio un vecchio libro sul cui frontespizio si legge una dedica autografa, vergata in una grafia elegante circa trent’anni fa:
à Monsiuer Cesare
la bonne cuisine ne connaît pas de frontières
con toute ma sympathie,

Eckart Witzigmann


A cura di Rocco Lettieri

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