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 2010: Anno Dell'Orgoglio del Vino
 28/02/2010 18.46.08

Convegno di Rimini de La Madia

Il vino italiano alza la voce.

Il 22 febbraio a Rimini, nel contesto di Divino Lounge di Rimini Fiera, il 2010 è stato dichiarato “Anno dell´Orgoglio del Vino”.

Questo anche il titolo del convegno promosso da La Madia Travelfood “Contro ogni logica di proibizione e di cattiva informazione - come ha detto in apertura il coordinatore Andrea Dal Cero - per iniziare a liberarci dalla paura e dall´ignoranza, per non sentirci vittime e per non definirci complici, per ritrovarci intellettualmente onesti, per riaffermare, se mai ce ne fosse bisogno, le connotazioni positive del vino e ribadire che il mondo del vino rientra a pieno titolo della parte migliore di questo Paese”.

Uno scatto d´orgoglio che ha riunito attorno allo stesso tavolo produttori, esperti e comunicatori di vino, con spirito dichiaratamente provocatorio e l´obiettivo di ribadire il bagaglio culturale che dalla vigna al bicchiere accompagna quello che un tempo era il Nettare degli Dei, ma che al giorno d´oggi risulta percepito prevalentemente come elemento di allarme sanitario e sociale il cui consumo va regolamentato esclusivamente attraverso norme restrittive e repressive.

”E’ un dato di fatto che il vino, pur coinvolgendo milioni di persone, non sia considerato e trattato come una realtà d´interesse nazionale - ha dichiarato Piero Valdiserra, direttore marketing di Rinaldi Holding - ed è inspiegabile come mai sulle provocazioni di cui il mondo del vino è oggetto da diverso tempo non ci sia il dibattito che invece dovrebbe esserci”. Anche sotto il profilo culturale - ha continuato Valdiserra - la storia dei consumi in Italia è profondamente differente da quella di paesi come Inghilterra e Russia, in cui il tema dell´abuso di alcool è storicamente presente, dunque non si capisce come mai ci siamo accodati al trend punitivo di realtà culturalmente molto lontane dalla nostra. Per non parlare dell´intrusione dell´autorità pubblica che in Italia diventa addirittura paternalistica perché, ferma restando la responsabilità penale personale, non è accettabile penalizzare la libertà di milioni di persone”.

Anche i produttori prendono le distanze dagli eccessi. “Il mondo del vino viene continuamente attaccato e demonizzato - ha spiegato Chiara Giannotti, direttore marketing di Fazi Battaglia - siamo tutti molto lontani dagli eccessi e dallo sballo, ma la politica invece di aprire un dialogo ha deciso di attuare un taglio netto. Proibizionismo e terrorismo non servono a nulla. Dobbiamo iniziare a trasmettere la giusta cultura del vino che rappresenta un complemento giusto e piacevole della tavola”.

E la comunicazione, spesso vittima di autocensura, sarà chiamata a fare la sua parte. “Il proibizionismo di maniera non è un deterrente all´eccesso - ha spiegato il giornalista ed esperto di comunicazione Fabio Piccoli - occorre invece ricominciare a parlare di riconoscibilità dell´identità, ovvero esperienza, confronto e senso del limite. Perché il vino è parte integrante della nostra civiltà”.

Tutti concordi sul fatto che il vino sia condivisione del piacere e sulla necessità di fare squadra attorno a questa importante missione per l´intera filiera. “Il vino italiano ancora oggi affascina il Mondo e potrebbe avere ancora maggior successo se non fosse che ognuno se ne va per la propria strada - ha concluso il Presidente Nazionale dell´Associazione Italiana Sommeliers Terenzio Medri definendosi super orgoglioso e aderendo istituzionalmente al movimento dell´orgoglio del vino - è evidente che a questo settore manchi una regia. Il primo passo dovrebbe essere un´incontro degli Stati Generali del vino per trovare un punto d´incontro e parlare una sola lingua. Altrimenti rischiamo di uscire dal sistema internazionale”.

L’invito rivolto da La Madia Travelfood all’intero comparto produttivo è evidente: soltanto dai produttori di vino e da chi li rappresenta istituzionalmente può nascere un nuovo movimento di autonomia di pensiero, di consapevolezza e di orgoglio. La stampa specializzata sarà ben contenta di dare risalto ad ogni iniziativa tesa ad operare in questa direzione di ritrovata dignità professionale.


A cura di Elsa Mazzolini


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