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 Notizia assoenologi sugli Spumanti
 28/12/2007 21.53.40

TRA NATALE E L’EPIFANIA GLI ITALIANI STAPPERANNO O REGALERANNO 130 MILIONI DI BOTTIGLIE DI SPUMANTE E SPENDERANNO IN VINI E BOLLICINE 2.000 MILIONI DI EURO

Tra Natale e l’Epifania in Italia si stapperanno o si regaleranno 130 milioni di bottiglie di spumante, dei quasi 300 milioni che il nostro Paese produce, di cui 25 milioni con il "metodo tradizionale" e 275 milioni con quello "charmat".

Secondo i dati elaborati dal centro studi di Assoenologi, l’Asti ed il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene ancora una volta si confermano gli spumanti italiani più venduti. Il Prosecco ha una produzione complessiva di oltre 40 milioni di bottiglie di cui 11,5 milioni esportate in 40 Paesi. L'Asti ha una produzione di 77 milioni di bottiglie di cui 60 milioni esportate in 50 Paesi.

Secondo Assoenologi in queste festività gli italiani spenderanno in bollicine, al supermercato, in enoteca o al ristorante 800 milioni di euro. Ma al conto occorre aggiungere una cifra di almeno 1.200 milioni di euro per gli altri vini italiani, quelli tranquilli e frizzanti, regalati o bevuti in spensieratezza o sposati nel modo più opportuno ai piatti di pranzi, cene e cenoni. Il tutto porta ad ipotizzare un valore di 2.000 milioni di euro contro i 1.850 del 2006.

Un ulteriore riprova della preferenza che gli italiani stanno sempre più dando ai loro vini ed ai loro spumanti, riconoscendo gli alti standard qualitativi che, a tutti i livelli, la produzione ha consolidato anche su diversi importanti mercati mondiali. Infatti gli ultimi dati sulle vendite di vini italiani all’estero danno un incremento complessivo del 10,6% in quantità e del 10,3% in valore rispetto allo stesso periodo del 2006 con una crescita degli spumanti del 21,4% in quantità e del 24% in valore. Una prova in più che si sta rafforzando il concetto che, sia per i prodotti normali, che per quelli di “grido”, il consumatore, sempre più attento e competente, sceglie basandosi sul rapporto qualità/prezzo per i prodotti di fascia media e qualità/prezzo/immagine per quelli di più alto livello.

“Le vendite di queste feste rimarcano questo concetto visto che in Italia sono stati venduti dalle aziende oltre 8 milioni di bottiglie di spumante “metodo classico” ed oltre 120 milioni di bottiglie di spumante “metodo charmat“, ossia di quello ottenuto con la fermentazione in autoclave - spiega Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi.

Certamente uno dei motivi del successo è l’attenzione verso il prezzo alla produzione che le aziende, considerato il particolare momento contingente, hanno tenuto praticamente invariato rispetto allo scorso anno. In Italia mediamente, nella grande distribuzione, una bottiglia di Asti sugli scaffali oscilla tra i 3 e gli 8 euro a seconda dei conguagli e delle offerte, mentre gli stessi prodotti sono venduti in Russia tra i 10 ed i 20 euro a bottiglia”.

Sempre secondo i dati elaborati dall’ufficio studi dell’Assoenologi gli incrementi maggiori sia di produzione che di prezzo sono stati registrati in Lombardia (+10/15%).

Molta soddisfazione anche in Trentino per il “metodo classico” visto che la produzione di "Trento Doc" ha superato gli 8 milioni di bottiglie a cui ne vanno aggiunte altri 2 milioni di “metodo charmat”. I prezzi al consumo, in questa zona, sono rimasti stabili rispetto allo scorso anno, oscillando tra gli 8 e i 13 euro, ovviamente per gli spumanti di fascia medio/alta; se poi si vogliono acquistare perle come la riserva Giulio Ferrari si parte da un prezzo alla fonte di 40 euro che si moltiplica a seconda del locale e della circostanza in cui si beve.

Secondo l’Assoenologi l’incremento delle vendite delle confezioni di vini e spumanti in queste feste farà segnare un +15% rispetto al 2006. Del resto regalare vino o spumante ben confezionato è un gesto che può accontentare facilmente sia chi lo fa che chi lo riceve, ed in questo caso la varietà di tipologie e di costi sono veramente tante.

“Ma la particolarità 2007 nelle richieste – conclude Martelli - è data sicuramente dalla conferma dello spumante “metodo classico rosé" la cui domanda è aumentata di oltre il 100% tanto da mettere in crisi i produttori che hanno esaurito tutte le scorte. Un altro esempio che sottolinea come anche settori tradizionali come quello vitivinicolo, stanno cambiando e che il consumatore sempre di più sceglie non quello che gli viene proposto ma ciò che più gli piace e fa tendenza. Tutto questo nonostante l’Italia non sia una grande consumatrice di spumanti, visto che gli italiani ne bevono solo 3 bottiglie a testa all’anno, contro le 6 dei tedeschi, le 5 dei francesi e le 4 degli spagnoli”.

Laura Bacca
Ufficio Stampa Assoenologi
info@assoenologi.it
www.assoenologi.it


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