il SimpaticoIl Simpatico
Gli Articoli del Simpatico


 In ricordo dell’amico Cesare Sertoli Salis
 01/03/2005 9.22.24

Un pensiero dell’amico e collega Alberto Dell’Acqua.

Si è spento uno degli ultimi interpreti della nobiltà italo-svizzera, il presidente della fondazione culturale Ita-Suisse e della Salis 1637, un lungimirante e colto imprenditore che ha saputo affermarsi con stile, ma la sua opera continua.

IL CONTE CESARE SERTOLI SALIS

La scomparsa del conte Cesare Sertoli Salis, ha suscitato stupore e profondo cordoglio nel mondo, anche ticinese, della cultura e dell’imprenditoria.

Cesare Sertoli Salis si è spento a Milano, a soli 52 anni, dopo una brevissima malattia con la discrezione e la signorilità che l’ha sempre contraddistinto. Una vita onorata con arte e cultura che l’ha visto, tra l’altro, protagonista in questi ultimi vent’anni della rinascita della viticoltura Valtellinese. In effetti Cesare Sertoli Salis ha ridato vita, a tre secoli di distanza, al palazzo di famiglia e all’attività vinicola dei suoi antenati producendo dei grandi vini che si sono affermati sul mercato internazionale valorizzando contemporaneamente un territorio ed un patrimonio storico-culturale.

I suoi antenati nel XVII secolo guidavano le sorti di tutta una regione al sud delle Alpi che comprendeva il canton Grigioni e la Valtellina con forti influenze anche in Ticino. Le tracce del potere dei Salis sono ancora visibili in Val Bregaglia (erano originari di Soglio), in Engadina, in Valchiavenna e in Valtellina.

Tutt’oggi i Salis sono considerati tra le più nobili casati svizzeri e nonostante le numerose diramazioni europee del migliaio di famigliari, il consiglio di famiglia ha sede a Coira ed è presieduto dal conte Gaudenz von Salis, ex ambasciatore della Svizzera in Cina ed in Norvegia.

Ma fu nel 1637 che Giovanni Salis von Zirzers, podestà del Grigioni e governatore della Valtellina, eresse a Tirano un sontuoso palazzo con delle enormi cantine producendo vini che onoravano le tavole delle corti asburgiche e delle nobili famiglie retiche.

Il conte Cesare, dopo studi storici ed esperienze manageriali, negli anni ottanta riuscì a far rinascere con un intelligente restauro il palazzo di famiglia aprendolo successivamente al pubblico. Nello stesso tempo creò la fondazione Onlus Ita-Suisse che presiedeva, allo scopo d’instaurare una collaborazione tra i due paesi confinanti per recuperare e valorizzare un prezioso patrimonio di tutti.

Rinacquero anche le storiche cantine, recuperando antichi vitigni e tecniche particolari di vinificazione e applicando tecnologie all’avanguardia, ha prodotto vini di qualità dai nomi rispecchianti l’originalità del Palazzo Salis come il Saloncello, il Corte della Meridiana, il Torre della Sirena e lo Sfurzat Canùa che è considerato come uno dei migliori vini italiani.

Vini di qualità che si sono affermati in tutto il mondo e particolarmente in Svizzera rappresentando l’orgoglio della Valtellina e della nobiltà elvetica.

Lo straordinario esempio di vita e d’imprenditorialità del conte Cesare Sertoli Salis, ha riavvicinato la cultura svizzera-italiana attraverso un palazzo che racchiude pagine storiche ed artistiche ed attraverso la produzione di vini. Proprio l’ultima grande annata di Sfurzat Canùa sarà dedicata a lui, alla memoria del Conte Cesare Sertoli Salis.

******

Non posso che unirmi alla parole commosse di Alberto nel ricordo del conte Cesare Sertoli Salis, che conoscevo da tempo, porgendo alla famiglia e all’amico Claudio Introini le sentite condoglianze di ogni amico del buon vino.

Rocco Lettieri

Back | Home



In ricordo dell’amico Cesare Sertoli Salis....01/03/2005 9.22.24....rocco

il simpatico-melograno