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PARMIGIANO REGGIANO: DOMANDA INTERNA IN CRESCITA 11/02/2015 19.58.00 PARMIGIANO REGGIANO: DOMANDA INTERNA IN
CRESCITA PREZZI AL CONSUMO PIU’ BASSI E PRODUZIONE IN CALO DEL 2,5%
I flussi produttivi di
gennaio (dopo il -1,1% di dicembre) scendono ancora, spinti dalle basse
quotazioni. Alai: a maggior ragione serve il razionale governo della produzione
In un anno segnato da forti insoddisfazioni per le
quotazioni, sono cresciuti dell’1,7% i consumi di
Parmigiano Reggiano. Dopo due anni di sostanziale stabilità, con una lieve tendenza
alla flessione, nel 2014 il mercato interno ha dunque registrato una domanda in
rialzo, con un picco particolarmente rilevante degli acquisti familiari nelle
settimane a ridosso delle festività (+7%).
“Contrariamente a quanto da alcune parti è stato rilevato e
in controtendenza rispetto ad altri formaggi duri, a partire dai similgrana che
hanno registrato un calo delle importazioni del 2,7% nel 2013 e dello 0,8% nel
2014 – sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe
Alai – le rilevazioni sulle famiglie e i dati relativi a tutti i canali di
vendita (incluso l’Horeca) indicano un buon andamento dei consumi interni per
il Parmigiano Reggiano, che si associa ad una dinamica ancor più soddisfacente
dell’export (+ 3,6%)”. “Il dato del tutto insoddisfacente – prosegue Alai – è invece quello riguardante le quotazioni all’origine, il cui calo è associato anche ad una flessione dei prezzi al consumo”.
“Nel 2014 – spiega il presidente del Consorzio – i prezzi medi al consumo sono scesi di oltre il 4%, con punte assai più rilevanti in vaste aree del Paese, incluse le zone di produzione e quelle che presentano i consumi tradizionalmente più elevati”. “Offerte e promozioni particolarmente intense nella seconda metà dell’anno – prosegue Alai – hanno dunque spinto gli acquisti, ma le quotazioni per i produttori – mediamente pari a 8,06 euro/kg nel 2014 rispetto agli 8,74 euro/kg del 2013 e ai 9,12 euro/kg del 2012 – sono risultate fortemente penalizzanti per i redditi”. “Questo andamento – sottolinea Alai – è strettamente legato
ad un aumento di offerta che, in quattro anni, si è concretizzata in crescita
produttiva superiore al 10%”. “Ora – prosegue il presidente del Consorzio – la
tendenza sembra essersi invertita, con un calo della produzione che a dicembre
si è attestato all’1,1% ed divenuto ancora più marcato a gennaio 2015 con un
-2,5% allo stesso mese del 2014, dato che evidenzia i primi effetti delle difficoltà
del comparto ”.
“Per superarle stabilmente – afferma Alai - è allora a maggior ragione urgente un cambio di passo per una ordinata
logica di governo della produzione, nel solco tracciato dal piano di regolazione dell’offerta in vigore dal 1° gennaio 2014 con l’assegnazione
ai produttori di quote latte per la trasformazione proprio in una logica di
autoregolamentazione che assicura stabilità ai redditi e
non espone il comparto a espansioni indiscriminate o a cali indotti da
situazioni di crisi”.
“A fronte della crisi in atto – conclude Alai - stiamo
intanto intervenendo sul mercato interno con nuovi accordi con la GDO e stiamo
rafforzando ulteriormente le azioni sull’export; in tal senso contiamo anche
sull’impegno che abbiamo chiesto al Governo per abbattere le barriere che
ostacolano la nostra penetrazione in diversi mercati e dipendono esclusivamente
da legislazioni locali che consentono anche le imitazioni e possono essere
modificate solo con accordi che chiamano in causa Governi nazionali e Unione
Europea a sostegno delle nostre Dop”.
Centro Stampa Comunicazione
Integrata: Gino Belli tel.
+39 0522 546277; mobile
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Consorzio del Parmigiano
Reggiano: Igino Morini Via Kennedy, 18 - 42124 - Reggio Emilia - Italia tel. +39 0522 700230 mobile +39 335 6522327 a cura di Rocco Lettieri |
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