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PREMIO GODIO consegnato a Merano Wine Festival 20/11/2014 16.37.08 “Premio
Godio” Omaggio
ad un cuoco stellato che ci ha lasciati il 13.3.1994 per un incidente aereo. Presentato
il volume: “Blu.
Giancarlo Godio. Una stella della bonne cuisine” Sabato 17 ottobre 2009 sulla
Schwemmalm, nell’ambito delle manifestazioni dedicate all’Autunno in Val
d’Ultimo, “HerbstZuanochtn”, tra mercato contadino, musica e degustazione di
vini di montagna, il Merano WineFestival&Gourmet in collaborazione con
Gourmets´9 International, l’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti della Val
d’Ultimo e la società sciistica Schwemmalm conferivano il primo “Premio Godio”,
un riconoscimento ambito da cuoche e cuochi di questa terra. In questo Merano Wine Festival
il “Gruppe Blau” ha voluto ricordare con un libro la persona a cui questo
premio è intitolato, il cuoco stellato piemontese Giancarlo Godio (1934-1994),
un volume che racconta la sua vita e le sue straordinarie capacità, le sue
ricette e l’importanza che ebbe per la cucina d’alto livello in Alto Adige e
non solo. Giancarlo Godio fu il primo cuoco che nel marzo 1978 a Fontana Bianca
in Val d’Ultimo riuscì a conquistare una “stella Michelin” a 2000 metri di
altezza. Daniel Breitenberger ebbe modo di conoscerlo e stimarlo già da
ragazzo. A distanza di 20 anni dalla scomparsa di Godio, in Daniel nasce l’idea
di ricordare il grande cuoco con un libro. Un’idea da portare avanti a tutti i
costi. Vede in Werner Oberthaler il possibile autore. Markus Breitenberger,
fratello di Daniel, fa parte del management dell’iniziativa e crea il nome
Gruppe/BLAU. Blu come la genziana, l’ortensia e il cielo. Alfonso Demetz
s’incarica di dare forma e colore al libro. Nasce così un’opera tagliata su
misura per Godio, ricca di sfaccettature, coraggiosa, artistica. Il Gruppe/Blau
si lancia in una sua interpretazione del “Mago dei 2000” che tenta di
avvicinarsi il più possibile alla sua vita, al suo lavoro, alla passione, alla
fantasia e alla filosofia del personaggio. Un’interpretazione creativa, aperta
e sorprendente, che accompagni l’artista (le cui ispirazioni culinarie non
comparivano mai sulla carta del giorno) con il rispetto che dovranno portargli
i posteri. “Blau. Godio” ovvero più
in alto non si può: un cuoco in cima alle montagne. A Fontana Bianca, la “Genziana”,
il ristorante di Godio divenne negli anni ’70 ed ’80 del secolo scorso un
ritrovo discreto per gourmet, vip della politica e dell’economia, per stelle e
stelline dello sport, della musica e del cinema. Giulio Andreotti, Reinhold
Messner, i big dell’industria milanese, il commissario di “Tatort” Erik Ode,
“Derrick” Horst Tappert, il team di Formula 1 della Ferrari, i fantini
dell’ippodromo di Merano, gli illustri ospiti di Leo Gurschler, il decatleta
Jürgen Hingsen: loro e chissà quanti altri ancora si fecero sorprendere dalle
creazioni di Godio. Celebri cuochi italiani ed esteri tengono in gran
considerazione le prestazioni di Godio e la sua eredità. Heinrich Gasteiger,
Heinz Winkler, Eckart Witzigmann, lo ricordano con piacere. La cucina del
piccolo piemontese di Fontana Bianca precorreva sotto molti aspetti i suoi
tempi e spianò la strada ad una “bonne cuisine” d’alto livello, autentica,
naturale, locale. Questo libro racconta la storia di un uomo che riusciva a precorrere i tempi. Ci ha lasciato in eredità un patrimonio accumulato grazie ad un talento abbinato a due “costanti”, il perfezionismo e lo straordinario fiuto – è proprio il caso di dirlo – “per ciò che bolle in pentola”, ovvero per le nuove mode e tendenze. Un talento che poteva risentire talvolta delle contrarietà della vita, ma che poi esplodeva letteralmente laddove le circostanze gli erano favorevoli. Angelika Godio, unica figlia del cuoco stellato, è davvero felice di questo omaggio: “Il ‘Premio Godio’ vuole onorare l’eredità di mio padre e fin dalla sua scomparsa nel 1994 ne mantiene vivo il ricordo. Ora anche un libro si confronta con rispetto ed in modo gradevole con la vita e l’opera di mio padre. “Blu. Giancarlo Godio. Una stella della bonne cuisine” gli assomiglia in pieno: vivace, furbo, sorprendente, artistico, lontano dall’usuale”. Maggiori informazioni sul libro e sul “Gruppe/Blau” su www.gamsblut-verlag.com. Il Premio Godio, intitolato al pioniere della cucina altoatesina di qualità con il suo ristorante La Genziana a 1.900 metri in fondo alla Val d’Ultimo è andato quest’anno all’Orso Grigio di Ronzone, (hotel e ristorante) dei fratelli Cristian e Renzo Bertol. A consegnarlo con la motivazione il grande enologo altoatesino Giorgio Grai. Raul Ragazzi delegato dell'Accademia della Cucina Italiana, moderatore dell'incontro Nella stessa occasione è stato consegnato
anche il premio dedicato al grande chef Andreas Hellrigl che quest’anno la
commissione ha consegnato a Norbert Niederkofler del St. Hubertus dell’hotel
Rosa Alpina di San Cassiano in Badia. Servizio a cura di Rocco
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