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 PepperParma a San Pancrazio (Parma)
 20/09/2014 9.18.10

PEPPERPARMA

Una grande e originale collezione di peperoncini

PepperParma è un’Azienda che si dedica esclusivamente al peperoncino. La sperimentazione varietale ha avuto inizio più di vent’anni fa, e col tempo si è approfondita in modo organico e strutturato. Oggi il catalogo (il più ricco al mondo) comprende 640 diverse cultivar, che vengono integrate ogni anno con una trentina di nuove.

Un invito a visitarla dal 10 al 12 Ottobre in occasione della Mostra Mercato


L’attività principale di PepperParma consiste nella creazione e selezione di nuove varietà, a carattere prevalentemente ornamentale, ma del tutto commestibili. Il motto di PepperParma potrebbe essere: non selezioniamo per vendere, ma vendiamo per selezionare. Infatti, la vendita è la condizione necessaria per avere a disposizione le risorse per poter sviluppare la ricerca scientifica sulle nuove varietà. Il miglioramento genetico è realizzato secondo tradizionali tecniche di incrocio e selezione, con totale assenza di OGM (Organismi Geneticamente Modificati). La coltivazione viene gestita secondo i criteri della produzione integrata, nel rispetto dell’ambiente e della salute dei consumatori. Non manca ovviamente il mantenimento di linee pure di varietà note a livello internazionale, quali Trinidad Scorpion, Morouga, Naga Morich, Seven Pod, Buth Jolokia, Bih Jolokia, Fatalii, Jalapeno, Pequìn, Scotch Bonnet, vari tipi di Habanero, vari tipi di Cayenna, etc. PepperParma produce semi, piantine, piante, frutti, composizioni ornamentali; organizza corsi su coltivazione, conservazione, trasformazione e impiego gastronomico del peperoncino. Organizza anche visite guidate al più ampio Campo Catalogo di peperoncino al mondo, in cui sono presenti ben 640 varietà (di cui l’85% di propria produzione).


LA STORIA (ieri, oggi e domani)

Due vite dedicate alla sperimentazione sulle orticole, agli aspetti ecologici delle colture, alla genetica, alla divulgazione, alle consulenze in tutto il mondo. Due fuoriclasse, un agronomo e una biologa, con esperienze che spaziano dalla direzione di un’Azienda Sperimentale alla cattedra di ecofisiologia nell’Università di Estremadura, in Spagna. Un trascorso professionale di ricerca, lavoro e passione che dura da quasi trent’anni. Una collezione di peperoncini talmente ampia che non ne esistono di uguali al mondo. Un’eccellenza parmigiana ormai nota a livello nazionale e internazionale. Tutto questo fa parte della storia di Mario Dadomo e Manuela Lavado Sànchez, i fondatori di PepperParma, azienda dedicata al peperoncino a 360 gradi.

L’avventura inizia per Mario Dadomo nella prima metà degli anni ‘80. A quel tempo è appena diventato Direttore dell’Azienda Stuard, dove si occupa principalmente di sperimentazione in agricoltura biologica e integrata sulle principali colture del territorio regionale (pomodoro da industria, cereali, foraggere, colture orticole e simili). Riceve in regalo alcuni semi di Capsicum, ma questo genere botanico ancora non rientra fra i suoi interessi, si limita pertanto a metterli a dimora insieme ad altri ortaggi, senza aspettarsi esiti particolarmente rilevanti. Negli anni successivi, grazie ai primi fidati collaboratori spontanei (le api), vede apparire ad ogni nuova generazione, dapprima con sorpresa e poi con grande meraviglia, piante con caratteri insoliti e imprevisti.


Studia e approfondisce l’argomento, scopre che il peperoncino si incrocia facilmente, che il suo potenziale fenotipico appare infinito: anno dopo anno, ottiene varietà sempre diverse; e il coinvolgimento, la curiosità e gli stimoli si moltiplicano, nella classica brama dello scienziato di sperimentare qualcosa di nuovo e di cercare la bellezza. Comincia a isolare gli esemplari che giudica più interessanti tra quelli ottenuti dalle libere impollinazioni e, attraverso successive autofecondazioni, con grande pazienza, riesce a portarli in “purezza”. Per lui il passo successivo è logico, inevitabile. Inizia a cimentarsi con incroci mirati, a scegliere i parentali, a selezionare i caratteri che desidera far emergere nei discendenti. Da semplice passatempo, cui dedica qualche ora dopo il lavoro “ufficiale”, diventa una passione che coinvolge ogni momento del suo tempo libero. Nel 1998 viene invitato a esporre, ad una mostra nella sua stessa città, le cultivar che è riuscito a creare. Si presenta con un po’ di apprensione, non sa se il suo lavoro incontrerà il favore del pubblico o se sarà accolto con indifferenza… Invece vince il primo premio, merita un ampio articolo su Gardenia ed Enzo Monaco, Presidente dell’Accademia del Peperoncino, lo invita ad accompagnarlo alla trasmissione televisiva “La vecchia Fattoria” con Luca Sardella. È un susseguirsi di consensi, un crescendo di attenzione per le varietà che sta selezionando. Si rende conto che vale la pena creare un appuntamento fisso, in cui tutti gli amatori possono incontrarsi e condividere questa passione, che è sempre più ampia e diffusa. Nasce all’Azienda Stuard la prima “Mostra Mercato del Peperoncino”, che da quell’anno (nel 2014 ci sarà la XVII edizione) si svolge nel weekend più vicino alla data della scoperta delle Americhe, il 12 ottobre – a perpetuo ricordo dei viaggi di Colombo, cui si deve l’arrivo di queste piante in Europa.

Sempre nel 1998, Mario conosce Manuela, nell’ambito di un programma di ricerca europeo a cui partecipano entrambi (QUALITOM: Costruzione e verifica di itinerari tecnici per la coltura del pomodoro da industria finalizzati al miglioramento della qualità e della competitività nel rispetto dell’ambiente). In quel periodo Manuela sta ultimando la sua tesi di dottorato nel Dipartimento di Biologia e Produzione Vegetale dell’Università di Estremadura. Nell’anno 2000, grazie a Mario, ha la possibilità di fare uno stage nell’Azienda Stuard, e qui viene a contatto con il mondo del peperoncino. E scocca la scintilla (in entrambi i sensi). Negli anni 2000-2001 il catalogo annovera poco più di 50 nuove varietà, ma le linee di selezione aperte sono già più di mille. Il lavoro prosegue senza sosta, anche se è comunque un’attività complementare sia per Mario che per Manuela. Il progetto del peperoncino, infatti, non è finanziato da nessuno, si regge su lavoro volontario, sugli introiti ottenuti dalla vendita di semi, piante e frutti in fiere e mercati. Ma nonostante i sacrifici e gli inevitabili problemi, il sense of wonder non viene mai meno, nel suo significato più lato di avventura, sorpresa della scoperta, immaginazione spinta oltre i limiti, emozione e un pizzico di magia. Sono le parole di Mario in un’intervista: “Il gusto della scoperta di qualcosa di nuovo è unico e impareggiabile…”.

E Manuela racconta quanto sia esaltante, durante il processo di selezione, aspettare che germoglino i semi, trapiantare le piantine in campo e attendere con ansia, per mesi, quale sarà il risultato finale… ogni esemplare è, in potenza, un piccolo scrigno che racchiude un immenso tesoro, e talvolta ciò che si ottiene ripaga davvero tutta la trepidazione e le speranze. Ma intanto gli anni passano; la collezione si accresce, oltre che di nuove cultivar, anche con piante di peperoncino provenienti da ogni parte del mondo. Fioccano le collaborazioni con le Università (Parma, Pisa, Saragozza) per progetti di ricerca congiunti; tanti sono gli studenti, di diverse facoltà, che arrivano per elaborare le loro tesi di laurea con i due luminari; proliferano i rapporti con i Centri di studio in tutto il mondo, con cui avviene lo scambio dei semi. Il mondo del peperoncino è immenso, e Mario e Manuela hanno ormai avuto il piacere di imbattersi in migliaia di varietà diverse. Il loro lavoro ha iniziato a farsi organico e strutturato, a trasformarsi in un vero e proprio progetto di miglioramento genetico. Gli scopi sono molteplici: divulgare il più possibile l’idea delle infinite potenzialità del Capsicum dal punto di vista ornamentale (e chi può obiettare, alla vista del tripudio di forme e colori, non solo in fiori e frutti, ma perfino nelle foglie?); selezionare esemplari che abbiano anche un valore commerciale (come le varietà stemless, che si staccano senza peduncolo, ideali per la raccolta meccanica); creare cultivar perfette per chi vuole peperoncini essiccati, o per chi li vuole consumare freschi, o li vuole dolci o estremamente piccanti, o resistenti ai virus, o sufficientemente rustici da poter evitare i trattamenti fitosanitari. Si palesano i primi abbozzi di un progetto ambizioso: la creazione di una filiera del peperoncino tutta italiana.

Non è stupefacente che il grande impegno profuso da Mario e Manuela sia premiato da un sempre maggior interesse, non solo da parte degli appassionati del piccante, ma anche dei professionisti di settore (vivaisti, coltivatori, produttori di sementi); dai giornalisti delle testate specializzate e dalla televisione. Si fanno avanti società italiane e statunitensi che si occupano di ricerca, innovazione e sviluppo in campo agroalimentare. Mario e Manuela comprendono che possono realizzare il sogno di tutti: trasformare una grande passione in un vero e proprio lavoro. Manuela, dopo il matrimonio, si è trasferita definitivamente in Italia, abbandonando la carriera universitaria. Mario, spinto anche dal fatto che l’ambiente professionale è diventato, a dispetto di tutti i suoi sforzi, sempre più povero di stimoli e di serenità, dà le dimissioni dalla Stuard, anche se non abbandona il luogo, e fonda con Manuela un’azienda che gli permetta di potersi dedicare completamente al peperoncino. PepperParma nasce nel 2012. Il nucleo dell’attività, oltre all’ottenimento di nuove cultivar e all’ampliamento della variabilità genetica del peperoncino, è orientato alla creazione e alla catalogazione di esemplari contraddistinti dalla più ricca molteplicità possibile, sia nelle caratteristiche del frutto – colore, forma, dimensione, grado di piccantezza – che nei modi di utilizzo della pianta – frutti, branche recise, coltivazione in vaso, assetti per bordure e aiuole nella progettazione dei giardini. Le composizioni e gli allestimenti, uno dei settori d’interesse di PepperParma, sono affidati all’iniziativa e all’estro di Manuela. Nel 2002, quando inizia questo percorso insieme botanico e creativo, entra in un ambito ancora inesplorato dal mercato. Non potrebbe trovarsi in un posto migliore, però. Il peperoncino ha un potenziale ornamentale pressoché sconfinato, una valenza estetica ma anche etica (si mangia!) e il generale apprezzamento, nonché le molte imitazioni nel corso degli anni, lo confermano. Grazie a lei ogni anno si possono ammirare incantevoli composizioni di piante dal mese di maggio, in serra, e strepitose opere artistiche vegetali, da ottobre a fine di dicembre, sui tavoli della Mostra Mercato.

Oltre a questo, Mario e Manuela aspirano a introdurre novità particolari, che si non si trovano da nessun’altra parte, a mettere a disposizione semi, piante e frutti anche online, a produrre nuove varietà ibride, a introdurre la resistenza a determinate malattie, a soddisfare le richieste specifiche dell’industria della trasformazione. Il campo catalogo di PepperParma, una collezione “vivente” con tutte le varietà esposte in bella mostra, è l’ottava meraviglia del mondo. Attira maree di visitatori che si prestano volentieri a fare una passeggiata di diverse centinaia di metri, avanti e indietro, per ammirare silhouette, bacche e fogliame nel pieno rigoglio del loro splendore. È uno spettacolo inimmaginabile per chi non l’ha mai visto. Non si riesce a credere a quante fogge può assumere una pianta di peperoncino, al viraggio delle sfumature fogliari, ai colori cangianti delle bacche e alla molteplicità delle forme, talune anche bizzarre; all’imponenza di alcuni esemplari, alti quanto un uomo, in confronto a quelli di pochi centimetri.

Nell’anno trascorso dalla nascita di PepperParma alcuni progetti sono andati in porto. Uno in particolare, finanziato dalla Regione e attuato in stretta collaborazione con Open Fields, sta molto a cuore a Mario: lo studio di fattibilità per una filiera italiana del peperoncino da industria in Emilia Romagna. Il peperoncino è un componente sempre più usato, sia in cucina che nell’industria alimentare; ben note sono le sue proprietà e virtù. Ma è anche uno dei prodotti più soggetti ad allerta da parte della Comunità Europea, poiché i paesi dai quali provengono le derrate non garantiscono sempre adeguate norme igienico-sanitarie. La ricerca ambisce a creare una filiera che dia tracciabilità al prodotto, ne consenta i controlli sulla sicurezza e, ultimo ma non meno importante, rimuova quelle componenti che inficiano la competitività della produzione nazionale. Questo significa selezionare varietà adatte alla raccolta meccanica. L’obiettivo è strategico perché, come spiega Mario a chiunque gli chieda cosa c’entra il peperoncino con la pianura padana, fino a un secolo fa anche il pomodoro era una coltura del tutto nuova nel nostro Paese, e oggi è coltivato esclusivamente con l’ausilio delle macchine: lui lo sa bene perché, grazie alle sue ricerche sul campo, è stato uno dei protagonisti di questa rivoluzione. Anche se in scala ridotta, pensa che si possa prospettare qualcosa di simile per il peperoncino, con l’attivazione delle giuste sinergie. Dello stesso avviso è anche il Ministero per le Politiche Agricole, che promuove e coordina un tavolo tecnico sulla filiera del peperoncino nel luglio del 2013.

La storia, che sembra quasi una favola, potrebbe continuare di questo passo, ma non è così. Mario non c’è più. Nel settembre 2013, una malattia improvvisa, dal decorso fulminante, se l’è portato via per sempre. Manuela è rimasta sola; potrebbe tornare in Spagna, dove risiede la sua famiglia e la maggior parte dei suoi contatti universitari, ma con grande determinazione e ancor maggiore coraggio decide di rimanere in Italia, per dare continuità a tutto il lavoro fatto con il marito, onorarlo e ricordarlo così. È una tosta, Manuela. Le difficoltà degli ultimi mesi sono state innumerevoli, ma non ha abbandonato il sogno. Oggi le varietà in catalogo sono 640, e la squadra di PepperParma è tutta al femminile, anche se può contare su alcuni angeli custodi e sulla stima conquistata ovunque, in tanti anni. Molti i progetti in corso, e altri ne stanno nascendo. La speranza è che il futuro sia all’altezza del passato.

La Mostra Mercato del Peperoncino



Ha luogo nel weekend più vicino alla data della scoperta dell’America, e quest’anno viene inaugurata il 12 ottobre con orario continuato 10-18, direttamente all’interno delle serre di PepperParma al Podere Stuard, in strada Madonna dell’Aiuto 7/A a San Pancrazio (PR). La mostra sarà permanente fino al periodo natalizio (tempo bello permettendo). A disposizione dei visitatori semi, piante, frutti, branche recise, composizioni ornamentali a base di bacche, e naturalmente visite guidate al più grande campo catalogo di peperoncino ornamentale al mondo.

Nel sito web dedicato all’e-commerce: http://ecommerce.pepperparma.it/pages/home/aspx sono in vendita i semi delle varietà disponibili. In alternativa, è possibile procedere all’acquisto di piante, semenzali e semi direttamente in Azienda. I semi sono disponibili tutto l’anno; i semenzali da trapianto sono in genere pronti nel mese di maggio (sabato mattina, dalle 9 alle 13), mentre frutti, piante adulte e composizioni ornamentali sono disponibili dal mese di settembre al periodo natalizio. PepperParma è inoltre in grado di realizzare composizioni e allestimenti per cerimonie ed eventi con il peperoncino come protagonista. Sono numerose le coppie cha hanno pronunciato il fatidico "si" contornate da peperoncino. Esiste un catalogo generale, all’indirizzo web http://pepperparma.it/catalogo/.

Per informazioni e notizie, visitare il sito www.pepperparma.it .

A cura di Costanza Bocchia - Staff PepperParma

Alcune notizie su Mario Daddomo

(il Fondatore)

Nato a Salsomaggiore Terme il 27 giugno 1956, valente mezzofondista, insigne agronomo, per oltre trent’anni figura chiave dell’Azienda Sperimentale Stuard di Parma, che in veste di Direttore ha innalzato a livelli di prestigio internazionale, Mario Dadomo è entrato nel mondo del peperoncino quasi per gioco, ma con immensa passione. Sfruttando la forte tendenza all’allogamia del genere Capsicum, dapprima con libere impollinazioni e poi con incroci e autofecondazioni mirate ha intrapreso il lavoro di miglioramento genetico su linee di selezione del tutto nuove. Dopo essersi dedicato senza riserve a questa attività, nel 2012 PepperParma poteva vantare un catalogo di circa 600 varietà ornamentali con caratteristiche uniche e insolite. Mario Dadomo è scomparso nel settembre del 2013, dopo una breve e improvvisa malattia.

Per informazioni e indirizzo:

Dott.ssa Manuela Lavado Sanchez

PepperParma

Strada Madonna dell’Aiuto, 7/a

43126 San Pancrazio (Parma)

Cell: 342. 0019579 – cell. 338.2780813

info@pepperparma.it

manuela@pepperparma.it – Manuela Lavado Sanchez

graymare@libero.it – Costanza Bocchia

www.pepperparma.it


Servizio a cura di Rocco Lettieri


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